E’ MEGLIO SPOSARSI O CAMMINARE DA SOLI?

Jaggi Vasudev, comunemente conosciuto come Sadhguru, è un mistico e yogi indiano premiato Padma Vibhushan, e autore di best seller per il New York Times.
In questo video rispondendo alla domanda: “è meglio sposarsi o camminare da soli?” Sadhguru spiega che, qualunque sia la strada che si percorre, l’importante è come lo fai (portare o no con sè lo Yoga) e in particolare affrontare le scelte con consapevolezza dei propri bisogni profondi e con gratitudine per l’altro che in parte gratifica questi bisogni. Ricorda inoltre Sadhguru: “La vita è solo un breve viaggio, devi condurlo con quanta più grazia e beatitudine possibile”.

SUL SENTIERO DEL MANDALA

Laboratori di COLORAZIONE DI MANDALA

 condotti da Lina Peritore e Serena Stanghellini

Gli incontri sono aperti a tutti, anche a chi non ha mai sperimentato questa tecnica di espressione di sé.

E’ possibile partecipare anche a singoli incontri.

È NECESSARIO DARE CONFERMA DELLA PARTECIPAZIONE

Per  informazioni e CONFERME DI PARTECIPAZIONE :

LINA PERITORE CELL. 3351615204 – SERENA STANGHELLINI CELL. 3496051373

Nel percorso di quest’anno si approfondiranno alcuni bisogni fondamentali della Persona: 1) riconoscere i propri bisogni, 2) autoaffermazione, 3) essere riconosciuto, 4) essere in relazione.

Mandala è una parola sanscrita in cui MANDA significa essenza e LA significa possedere, contenere. Mandala ha quindi il significato letterale di «possedere, contenere l’Essenza». La parola Mandala è anche tradotta come cerchio, circonferenza o centro ed è anche utilizzata per indicare uno schema grafico circolare costituito, di base, dall’associazione di diverse figure geometriche. Le più usate sono il punto, il triangolo, il cerchio, il quadrato.

In realtà la parola Mandala è molto più complessa da spiegare perché si tratta di un simbolo. Il simbolo è una parola o un’immagine che implica qualcosa che sta al di là del suo significato ovvio e immediato, e possiede un aspetto più ampio, inconscio, che a volte non può essere definito con precisione. Il simbolo è qualcosa che evoca idee, emozioni, desideri, intuizioni, percezioni, valori. Nel Buddhismo e nell’Induismo il Mandala rappresenta la totalità, l’espansione e la contrazione dell’universo in relazione a un punto centrale, la sintesi dei diversi elementi dell’universo racchiusi in un’unità.

E se in tutte le culture del mondo il cerchio, simboleggia il corso della vita, il cerchio del Mandala rappresenta la presenza divina al centro del mondo e quindi il Sé interno, intendendo per Sé un principio unificante che fornisce alla persona la sua direzione e il suo significato esistenziale.

Il Mandala è un “modello spirituale” che dà ordine al mondo sia interno che esterno, una specie di mappa interiore che guida chi vuole intraprendere un percorso di crescita personale. Il Mandala colorato diventa la rappresentazione simbolica delle emozioni e della psiche di ciascuno dove il centro diventa il rapporto con la propria interiorità, e la periferia il rapporto con gli altri ma anche il confine.

Dipingere un Mandala corrisponde all’espressione di se stessi in quel preciso momento della vita, ogni colore e forma rappresentano uno stato d’animo, un energia che ci attraversa e si esprime nella pittura. Significa quindi conoscere meglio se stessi, le proprie  potenzialità, i  punti di forza e quelli di debolezza. Ci aiuta anche a vedere aspetti della nostra esistenza solitamente non evidenti, attivando un confronto inconscio con le nostre emozioni più nascoste. Prendendo coscienza dei contenuti psichici profondi libera la nostra energia di auto guarigione, bloccata dal dolore, per ricreare un intimo equilibrio. Ci permette di consolidare il nostro “centro”  per poter esprimere ciò che ognuno è e portare così avanti il nostro progetto di vita.

Colorare un mandala è:

  • Atto di centratura: immergendoci nelle immagini e nei colori e dedicandoci tempo e spazio stabilizziamo il nostro equilibrio interno.

  • Atto creativo: colorando all’interno di forme definite diamo un posto alle nostre emozioni e alle nostre sofferenze e creiamo un ordine armonico.

  • Atto curativo: colorando nel silenzio della coscienza e nel vuoto del tempo attiviamo l’energia dell’autoguarigione.

IO E TU, MEDITAZIONE E RELAZIONI – Erika Agresti e Andrea Bonacchi – Bologna 11 ottobre 2015

carezza

IO E TU,

MEDITAZIONE E RELAZIONI

Uso di tecniche meditative per portare la nostra presenza amorevole nella relazione con noi stessi e con gli altri.

Seminario di meditazione e crescita personale.

Conducono:

Andrea Bonacchi

 Erika Agresti

Le persone possono stare insieme in modo molto amorevole.

 Più sono amorevoli, maggiore è la libertà che esiste fra loro.

Osho

Domenica 11 ottobre 2015 dalle 9,30 alle 17,30

Presso: “Centro di Psicosintesi di Bologna”

Via di San Gervasio 4, Bologna

 L’incontro è apero a tutti, anche a chi non ha mai sperimentato tecniche meditative. Si consiglia di indossare abiti comodi e di portare calzettoni per potersi togliere le scarpe, una coperta e un tappetino (e per chi lo possiede, un cuscino da meditazione).

E’ previsto un contributo di 50 euro

Una presenza amorevole accoglie senza giudizio. Non giudica, ascolta, sostiene. Durante il seminario ci sperimenteremo nell’ascolto non giudicante di noi stessi e di altri, per diventare maggiormente consapevoli dei pensieri e delle emozioni che abitano le nostre relazioni e vivere più liberamente i nostri bisogni gli incontri con gli altri.

 

Per maggiori informazioni e iscrizioni:

Centro di Psicosintesi: tel: 328 8398004; e-mail bologna@psicosintesi.it ;

Andrea Bonacchi: cell.: 3487522690; e-mail: andreabonacchi2006@yahoo.it

Andrea Bonacchi è medico, psicoterapeuta, ricercatore; Erika Agresti è psicologa, psicoterapeuta e da anni insieme collaborano al progetto “Sul sentiero”