LIBERTÀ’ IN PRIGIONE – Roberto Assagioli

Pensieri e parole


Nell’agosto del 1940 lo psichiatra Roberto Assagioli, fondatore della Psicosintesi, fu arrestato per attività pacifiste e internazionaliste, invise al regime fascista. Anziché uno spiacevole contrattempo o una tragedia, questa fu per lui un’occasione fondamentale di crescita e rinnovamento interiore.

 “Capii che ero libero di assumere uno fra molti atteggiamenti nei confronti di questa situazione, che potevo darle il valore che volevo io, e che stava a me decidere in che modo utilizzarla.
Potevo ribellarmi internamente e imprecare; oppure potevo rassegnarmi passivamente e vegetare; potevo lasciarmi andare ad un atteggiamento malsano di autocompatimento e assumere un ruolo di martire; potevo affrontare la situazione con un atteggiamento sportivo e con senso dell’umorismo, considerandola un’esperienza interessante (quella che i tedeschi chiamano ‘Erlebnis’). Potevo trasformare questo periodo in una fase di riposo, in un’occasione per riflettere tanto sulla mia situazione personale – considerando la vita vissuta fino ad allora – quanto su problemi scientifici e filosofici; oppure potevo approfittare della situazione per fare un allenamento psicologico di qualche genere; infine, potevo farne un ritiro spirituale. Ebbi la percezione chiara che l’atteggiamento che avrei preso era interamente una decisione mia: che toccava a me scegliere uno o molti fra questi atteggiamenti e attività; che questa scelta avrebbe avuto determinati effetti, che potevo prevedere e dei quali ero pienamente responsabile. Non avevo dubbi su questa libertà essenziale e su questa facoltà e sui privilegi e le responsabilità che ne derivavano.”

Mettere al Centro la consapevolezza amorevole

di Andrea Bonacchi

Noi siamo il nostro corpo, le nostre emozioni, i nostri pensieri, sensazioni, desideri, relazioni ecc. Chi guida, chi dirige tutto questo? Chi coordina l’espressione di tutto ciò che siamo?

Quando siamo bambini i nostri genitori ci guidano, ci orientano, dirigono le nostre scelte, le disciplinano; e lo fanno anche i nostri insegnanti a scuola o istruttori nello sport. Quando andiamo in autobus l’autista ci guida con capacità e sicurezza. Anche in un gruppo di lavoro ci sono guide, direttori, coordinatori. In un ufficio c’è il capoufficio, in un gruppo di operai c’è il caposquadra, in una scuola c’è la (o il) preside, in un reparto di ospedale il (o la) primario, in una squadra sportiva il capitano ecc.

E’ importante che ci soffermiamo a chiederci: chi “guida” la nostra vita?, chi dirige l’esprimersi di ciò che siamo a livello psicofisico, relazionale e spirituale? Qual è il “direttore” di noi stessi? Chi o cosa sta al “Centro” di noi e dirige la nostra vita? Leggi tutto “Mettere al Centro la consapevolezza amorevole”